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Modifiche alla disciplina Iva. Direttive 2008/8/CE,
2008/9/CE e 2008/117/CE. Videoconferenza 25 febbraio 2010 – Sintesi della giornata di
studio Nella giornata di ieri 25 febbraio 2010, nella sede di CNA Nazionale si è svolta una tavola rotonda sul tema riguardante il recepimento interno delle modifiche apportate alla Direttiva comunitaria sull’Iva dalle Direttive 2008/8/CE, 2008/9/CE e 2008/117/CE. La tavola rotonda, trasmessa in videconferenza su più di 40 sedi territoriali CNA, ha visto la partecipazione di:
Dalla
intensa giornata di studio - in estrema sintesi - è emerso che il Governo
con il suo comportamento negligente nel recepimento delle direttive, ha di
fatto causato dei problemi agli operatori ed alle imprese, mettendo in
secondo piano il fatto che le novità, riguardo ai servizi, porteranno
solamente dei benefici alle imprese in termini economici e di
semplificazione. Infatti, come è già stato indicato nella Com. trib. 24
febbraio 2010, n. 8 «la logica di fondo che ha ispirato le modifiche
alla Direttiva con riferimento al criterio di territorialità per le
prestazioni dei servizi, è quella di limitare al massimo i casi in cui il
soggetto residente in altro Stato membro, debba identificarsi fiscalmente
in Italia per consentire al soggetto italiano di operare direttamente la
detrazione dell’IVA sugli acquisti ovvero di evitare, in caso di mancata
identificazione diretta, di gestire la pratica del rimborso
intracomunitario di cui all’articolo 38-ter del D.P.R. n. 633/1972»
Nella
tavola rotonda è emerso in modo chiaro che i ritardi del Governo nella
predisposizione del decreto legislativo di attuazione delle Direttive, ha
effettivamente causato una situazione di incertezza negli operatori
nell’applicazione delle novità intervenute riguardo ai primi mesi
dell’anno. Incertezze che nell’immediato si possono ripercuotere nella
predisposizione degli elenchi Intrastat relativi alle operazioni
intracomunitarie (cessione e acquisti di beni ovvero prestazione o
ricezione di servizi) effettuate nel mese di gennaio, sia in termini di
errori che in termini di omissioni della presentazione. Omissioni che
possono emergere proprio da una incerta lettura delle novità normative
ovvero da una diversa interpretazione delle nuove regole che hanno portato
ad incrementare notevolmente il numero dei soggetti obbligati alla
presentazione mensile dei modelli INTRA-1 e INTRA-2. Dall’incontro
è emerso una condivisione dei problemi che vanno anche al di là del
riconoscimento della sussistenza dell’obiettiva incertezza riguardo alle
ipotesi di commissione degli errori nella predisposizione dei modelli. Ci
è stato anche anticipato che, proprio al fine di dare una risposta
ufficiale alla questione, dovrebbe uscire nell’imminente una prassi
ministeriale nell’ottica, appunto, di dare maggiore certezza agli
operatori sul da farsi nelle ipotesi di riconosciuta omissione della
presentazione ed alle imprese, di evitare qualsiasi applicazione di
sanzioni. Nei prossimi giorni si trasmetterà il testo completo delle
domande e delle risposte ottenute dall’Agenzia delle Entrate e
dall’Agenzia delle Dogane che nel corso dell’incontro sono entrate nel
merito degli aspetti tecnici. |
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