COMUNICAZIONE TRIBUTARIA  9 (versione pdf. )

 

 

Roma, 25 febbraio 2010

 

 

Oggetto: Approvazione Studi di settore a valere dal periodo di imposta 2009. Commissione  esperti del 18 febbraio 2010.

 

 

Lo scorso 18  febbraio la Commissione  degli esperti ha esaminato ed approvato la revisione di 69 studi di settore che andranno in vigore a partire dal periodo di imposta 2009.

Gli Studi sono così suddivisi: 12 per le attività professionali, 21 per quelle del commercio, 12 per le manifatturiere e 24 per le attività dei servizi. (all. 1)

La riunione della Commissione in oggetto ha fatto  seguito a quella del 16 settembre 2009 durante la quale si decise di rinviare l’approvazione  delle revisioni effettuate nei mesi precedenti auspicando una modifica legislativa che permettesse di superare il termine del 30 settembre 2009 per la pubblicazione in GU del decreto di approvazione degli studi stessi  (cfr. Com. Trib. n. 68 del 17 settembre 2009).

Con riferimento alla richiamata riunione del 16 settembre 2009 cogliamo l’occasione per rimediare ad una omissione informativa in sede di predisposizione della appena citata Com. Trib n. 68 del 17 settembre 2009: l’approvazione da parte della Commissione del piano di lavoro 2010 per la revisione triennale degli studi di settore. In allegato (all. 2)  l’elenco di tali studi in revisione questo anno 2010 e le cui  prime bozze di cluster sono state già pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Tornando alle decisioni prese dalla Commissione in data 18 febbraio 2010 va subito chiarito che le revisioni approvate ed in vigore dal periodo di imposta 2009 non troveranno sul piano pratico alcuna applicazione per tale anno in quanto con ulteriore riunione da effettuarsi entro il prossimo 31 marzo 2010 per tutti gli studi, compresi i 69 revisionati, andranno adottati  specifici  correttivi congiunturali relativi all’anno 2009 per adattarli alla crisi economica in atto: ciò in analogia a quanto avvenuto per il periodo di imposta 2008 (Unico 2009).

Le versioni senza correttivi crisi  approvate il 18 febbraio 2010 potranno  invece  essere utilmente usate dal contribuente per applicarle ad annualità pregresse: 2005, 2006, ecc. Infatti se il risultato su una di tale annualità risultasse positivo per il contribuente questi ne può chiedere l' applicazione in sede di contraddittorio con l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate.

Altra novità introdotta con la revisione è il definitivo superamento degli indicatori di normalità economica (INE) approvati con il DM 23 marzo 2007 con l’adozione di specifici indicatori di normalità scaturiti dal confronto con gli esperti dei singoli settori: indicatori questi ultimi  da intendere essenzialmente  come indicatori di normalità economica contabile. In sostanza gli indicatori cercano di individuare la corretta tenuta della contabilità, documentalmente comprovata, rappresentativa dell’andamento economico dell’impresa.

Sul piano pratico l’adozione di questi nuovi INE pur comportando in caso di scostamento la stima, da parte di Gerico, di ulteriori ricavi fa sì che l’esistenza di documentazione contabile comprovante, per esempio, la effettiva esistenza di costi residui in misura  superiore a quella ritenuta normale per un singolo studio , per un singolo cluster,  è sufficiente per spiegare la congruità del contribuente senza necessità di alcun adeguamento al maggior ricavo stimato.

Ulteriore novità l’individuazione di una nuova modalità di valorizzazione del contributo dei soci amministratori che prestano  attività nella società in via prevalente e continuativa affinando in tal modo la stima all’interno della funzione di ricavo.

 

Lo studio di settore UG69U(costruzioni)

E’ questo il primo studio realizzato su base regionale, come previsto dall’articolo 83,comma 19 del d.l. 112/2008 convertito con  legge 133/2008, e per il quale è intervenuto un primo consistente contributo da parte degli Osservatori Regionali Studi di settore.

Lo studio di settore è stato approvato dalla Commissione con alcune riserve espresse dalla nostra Unione CNA Costruzioni: perplessità sulla capacità dello studio a cogliere il modello organizzativo adottato dalla singola impresa più che sui  livelli  di congruità e di coerenza stimati dal nuovo studio revisionato.

La regionalizzazione dello studio ha comportato infatti il passaggio dai 39 modelli organizzativi (cluster) nazionali   del TG 69 U ai 23 modelli organizzativi per singola regione per un totale di 408 modelli organizzativi.  La scarsa numerosità però  di alcuni gruppi omogenei ha fatto  sì che in alcune regioni alcuni modelli organizzativi non siano  stati rilevati ovvero se presenti siano di poca numerosità al punto che automaticamente la procedura di stima comporta l’adozione di un ampio intervallo di confidenza creando, come detto, alcune perplessità nella nostra Unione.

Lo studio è stato comunque approvato con alcune cautele avanzate dal Presidente della Commissione:

  1. lo studio UG69 sarà  tenuto sotto osservazione con il coinvolgimento degli Osservatori Regionali;
  2. un apposito Report  dell’analisi dei  risultati dell’applicazione  in Unico 2010 sarà portato  in Commissione nel febbraio 2011 (come per tutti gli studi di quei settori in particolare crisi, per esempio l’UG40 - valorizzazione immobiliare);
  3. adozione in tale sede  di interventi correttivi per singoli cluster, per singole regioni se ne emerge la necessità.

Si richiama nuovamente l’attenzione dell’invio, previsto entro il prossimo 5 marzo 2010, alla Sose dei dati contabili del modello studi di settore relativo a tutto il periodo d’imposta 2009, insieme agli stessi dati relativi al 2008 per acquisire le informazioni al fine di elaborare i correttivi congiunturali da applicare ai 206 studi di settore per il periodo d’imposta 2009.(cfr com.trib. n.5 del 16 febbraio 2010)

 

 

 

a cura di Claudio Carpentieri - Ufficio Politiche Fiscali

 

(FF/ff/sds_2009)